La farsa

   Non era nemmeno in cartellone, ma la voce si era sparsa per il paese e un discreto pubblico era presente nella sala consiliare.

   Non si sapeva di quale genere teatrale sarebbe stata la recita, se una tragedia o una farsa, ma gli attori presenti sono riusciti nell'impresa di trasformare in farsa una tragedia.

   Il canovaccio dell'opera era più o meno il seguente: come litigare per una cosa su cui tutti sono d'accordo.

   Il copione doveva essere difficile da interpretare, perchè tutti avevano in mano dei fogli scritti sui quali volgevano lo sguardo nei momenti di difficoltà.

   La tecnica recitativa era scarsa per alcuni, più raffinata per altri, che avevano passato una vita sulle tavole di quel palcoscenico, e addirittura il pubblico, in certi momenti, partecipava anche alla discussione, perchè stimolato dagli attori.

   Dal tono di tutti si capiva che si trattava di una tragedia, riguardante il verde di contrada Foreste e come nel più puro stile teatrale c'era l'attore che portava avanti questa tesi e un altro attore che, controbattendo, dichiarava che non era vero.

   Pensate che, in certi momenti gli animi si erano talmente riscaldati, che non si capiva più se si trattava di una recita o di una partecipazione reale dell'attore, che cominciava, forse, a credere in quello che recitava, ma è questa compenetrazione che distingue il grande artista.

   Il dubbio che assalì molti spettatori era, però, nelle premesse, che non facevano presagire niente di buono e che già offriva un risultato scontato: tutti erano d'accordo, anche quei feroci saladini dell'opposizione.

   E qui la tragedia si trasforma improvvisamente in farsa.

   Infatti gli oppositori per marcare il loro appoggio alla decisione della maggioranza, si sono astenuti o, con un coup de théâtre fantastico, hanno abbandonato il palcoscenico tra lo sconcerto degli spettatori.

   Sono riusciti a cambiare le ferree leggi del teatro e, avendo messo insieme tragedia e farsa, sono riusciti nell'impresa di mescolare l'acqua con l'olio.