Per una persona che va saltuariamente a
Sant'Apollinare le vie frequentate sono via Lanciano, via Nazionale,
via Calvario, via Piave, il Belvedere vicino all'antica chiesa di
San Rocco, c.so Trieste e Trento e piazza Mazzini dove è possibile
ammirare quella che è sicuramente una delle più belle chiese del
nostro Comune.
Gente laboriosa e attiva, che è
riuscita a fare dell'agricoltura una vera e sostanziosa attività
economica, che all'apparenza sembra aver portato benessere alla
cittadinanza.
Tutto sembra tranquillo e a
posto, se non fosse per le continue lamentele di qualcuno che si
lamenta dell'abbandono di cui soffre il paese e dell'incuria
dell'amministrazione comunale.
Ma di cosa si lamentano? viene da
chiedersi, tutto sembra a posto e il primo giudizio che viene in
mente è che si tratta di persone incontentabili, che probabilmente
vogliono addirittura il superfluo.
Se però questa persona esce un
attimo fuori dal percorso tradizionale e si avventura tra i
vicoletti del paese, che in altri contesti sono caratteristici ed
attraenti, si accorge che le cose non stanno poi effettivamente come
sembra ad uno sguardo distratto.
Basta scendere lungo strette
viuzze come quelle che portano alla vecchia Fonte e ci si accorge
dello stato di precarietà e di abbandono di un tessuto urbano, che
ha vissuto passati splendori e che ora è fatiscente, trascurato e
pericoloso dove non si passa più nemmeno per effettuare la lettura
dei contatori dell'energia elettrica, del gas o dell'acqua.
Seguitando il tragitto per
arrivare alla fontana, si può immaginare la bellezza della vecchia
scalinata di ciottoli, ormai ricoperta di erbacce e di immondizie le
più disparate.
"Se non sono state modificate le
scalette sono 99" dice un vecchio
abitante che ritorna alla vecchia fonte per ricordare,
probabilmente, i tempi di una gioventù ormai passata da molto tempo.
In effetti la memoria di un paese
(questa vecchia fontana o il portale d'ingresso del "castello"
simbolo di tante battaglie elettorali) sta scomparendo sotto i rovi
e il degrado dovuto al tempo che passa, ma quello che non ancora
scompare, e che probabilmente, o forse è meglio dire sicuramente,
non scomparirà a Sant'Apollinare, è la convinzione di essere una
comunità a se stante, l'orgoglio di essere diversi e la caparbietà
di poter decidere autonomamente le proprie sorti.
È chiaro che con l'attuale
legislazione l'autonomia amministrativa non potrà essere raggiunta.
Infatti sono destinati a scomparire comunità che hanno lo status
Comuni, figuriamoci quella che, dal punto legislativo, viene
definita frazione.
Si finirà per schiacciare sempre
di più, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal
punto di vista culturale, quelli che, in modo dispregiativo, vengono
chiamati "localismi", ma certamente non si potrà impedire all'uomo
di pensare, di credere e di sognare.
Probabilmente sarà questo sogno
che farà crollare l'opposizione alla realizzazione dì un'autonomia
da sempre rivendicata, anche perché nel momento in cui i sogni
finiranno, spariranno anche gli scopi che ognuno di noi si prefigge
di raggiungere e che giustificano la nostra esistenza.