Accoglienza
Il turista che,
dopo aver passato il semaforo, si immette sulla provinciale che porta al paese
comincia a pentirsi di aver intrapreso quella strada a causa di un asfalto che
definire da terzo mondo è offensivo per quei paesi.
Le buche sono tante e ad ogni sobbalzo le lampade
della macchina rischiano di saltare, ma le buche non sono le sole difficoltà
dato che la vegetazione, non più curata, sta invadendo le corsie di marcia
riducendo in alcuni punti la carreggiata.
Si dirà che la colpa è della Provincia, ma quel
bosco che si trova all'inizio del muraglione all'ingresso del paese alimentato
da una perdita fognaria dove lo mettiamo?
Non si tratta solo di un fattore estetico, ma anche
pratico perchè se si incrocia un mezzo pesante non si può fare a meno di farsi
rigare il lato destro della macchina.
Finalmente, arrivati in piazza bisogna trovare un
parcheggio, che per i sanvitesi non è difficile dato che conoscono le
alternative, ma un turista che non sa nemmeno come raggiungere il tanto agognato
belvedere (una migliore segnaletica no?) come deve fare?
Se è fortunato e trova qualcuno disposto a fare da
cicerone con molta probabilità un buco lo trova.
Una volta risolto il problema della macchina il
turista si avvia lungo corso Trento e Trieste, che le signore del Colle hanno
ingentilito prendendosi cura della flora locale, ma tutto questo sforzo si
annulla nel vedere lo stato pietoso delle panchine, sia quelle dipinte che
quelle disposte sul belvedere Marconi.
Ma tutto si dimentica un volta che il turista si
affaccia alla terrazza e gode di una visione panoramica che pochi altri paesi
possono permettersi.
Dopo aver goduto di questo spettacolo se ne vanno
contenti e tutto quello che di negativo si era presentato loro davanti si
dimentica.
Come dire nascondere l'immondizia sotto il tappeto.
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