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Storia del porto

   Vi riporto la storia del nostro porto così come relazionato dal prof. Vittorio Tartaglia nel consiglio comunale del 2 agosto 1951.

   Poichè lo spazio a mia disposizione non è molto, dovrò riportare il tutto in più puntate.

Il porto (1)

   Il porto in San Vito, come tutte le opere incompiute ha la sua dolorosa storia.

   In un primo momento, in relazione alla legge 14 luglio 1907 n. 452, vennero eseguiti solo dei semplici lavori di protezione della spiaggia con opere sulla sponda destra del Feltrino.

   In seguito, e proprio mentre si eseguivano tali lavori, l'amministrazione comunale del tempo ravvisò l'opportunità, anzi la necessità di invocare la costruzione di un regolare porto, per quanto modesto nelle sue proporzioni, che rispondesse allo scopo di dare un sicuro approdo alle numerose imbarcazioni pescherecce(fonte di vita di un buon pezzo della nostra popolazione marinara e base del nostro commercio), protezione alla spiaggia esposta e possibile incremento commerciale (data la confluenza in San Vito della ferrovia dello Stato e della Sangritana mezzo di comunicazione questa dell'ampio retroterra comprendente la valle del Moro, dell'Aventino e del Sangro).

   Le popolazioni interessate, specie Lanciano, hanno aderito a tale richiesta.

   Prospettata tale necessità ed utilità, le autorità superiori la ritennero e, dopo le opportune indagini ed esami, l'Ufficio del Genio Civile di Chieti, a mezzo dell'ing. Lo Gatto redasse un progetto in data 20-5-1919 che prevedeva la costruzione di un approdo formato da un Molo Nord per una lunghezza di m. 215 con ripiegamento verso scirocco per m. 190 e da un Molo Sud per la lunghezza di m. 208. (Continua)