Il
bar
A
Roccacastello, c'era quasi tutto per soddisfare le esigenze dei residenti, ma
tutto nel numero di uno.
Infatti c'era un negozio di generi alimentari, una macelleria, un'edicola, un
negozio di frutta e verdura, un negozio di scarpe e via dicendo, ma c'era
soprattutto un bar per soddisfare i piccoli vizi degli abitanti.
Tutto filava liscio finchè, per motivi personali, il gestore del bar decise di
prendersi un mese di meritate ferie e il bar, tra la costernazione degli
abituali frequentatori del locale, venne chiuso.
La disperazione e lo sconforto si impadronirono di tutti coloro che non
intendevano rinunciare al sacro rito del caffè e, si sa, quando la disperazione
spinge l'uomo al limite anche le idee più strane sono buone se risolvono, nel
nostro caso, per il mese di chiusura del bar, la situazione.
Il Municipio! Nel Municipio, per venire incontro alle esigenze degli impiegati,
c'era non uno, ma due distributori automatici di caffè e allora, con la scusa di
chiedere un certificato, la sosta presso un distributore risolveva il problema e
meglio lo risolveva anche perchè il costo del caffè era inferiore a quello del
bar.
La cosa non venne vista di buon occhio dagli impiegati dato che quel viavai
faceva perdere a qualcuno la concentrazione e soprattutto creava problemi per
l'aumentato numero di certificati da rilasciare.
Infatti prima della chiusura del bar il numero dei certificati giornalieri si
poteva contare sulle dita di una mano e adesso c'era una fila continua agli
sportelli e la cosa non poteva certo andare avanti così per cui le proteste
degli impiegati portò il Sindaco ad emettere un'ordinanza con la quale si
riservava l'uso del distributore ai soli impiegati.
Fortunatamente il mese di chiusura del bar era arrivato alla fine e la calma e
la tranquillità tornarono a regnare sovrani a Roccacastello e soprattutto in
Municipio.
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