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Chi era Vito Moretti

   VITO MORETTI, professore emerito di letteratura italiana presso l’Università “G. D’ANNUNZIO” di Chieti è morto inopinatamente nel febbraio 2019, nel pieno della sua vitale, generosa, impegnata ed entusiastica attività creativa nel culto della poesia e della parola.

   Una dolorosa mutilazione per gli affetti familiari, amicali, sociali. La perdita di un punto di riferimento e di un prezioso collaboratore per associazioni e sodalizi.

   Uno sconcertante vuoto nell’agone letterario.

   Appassionato studioso, ricercatore certosino e infaticabile (ricordiamo solo il recupero di carteggi e scritti inediti di G. d’Annunzio e la elegante edizione teatina del catalogo di libri rari e di pregio del G.B.Vico), prolifico scrittore, poeta in lingua e in dialetto, saggista, romanziere, creatore d plaquette, arguto conferenziere, presente in modo diretto o indiretto in tutti i certami di poesia dialettale, promotore di convegni e seminari sulla letteratura italiana e abruzzese, curatore di edizioni critiche di opere di autori vari, responsabile di collane editoriali, premiato con numerosi riconoscimenti alla sua prestigiosa carriera.

   Fiaccola vivida nella vita culturale della regione, in tutte le sue sfaccettature e manifestazioni, con echi sulle più diffuse pagine dei giornali e in televisione.

   Ha portato la voce dell’Abruzzo in tutto il mondo: Francia, Belgio, Irlanda, Stati Uniti, Russia, Turchia, Tunisia, Giappone, Portogallo, Spagna…

   Ha lasciato al mondo un esempio di impareggiabile tenacia e una cospicua eredità spirituale densa di messaggi di cristiana fraternità, di fiducia nell’uomo di buona volontà, di aspirazione alla giustizia sociale, alla perfezione morale, nonché un fiume di pubblicazioni (vedi la bibliografia in “Studi su Vito Moretti” curata da Gianni Oliva per l’editore Carabba, 2012) 

   Nato nel 1949 a S. Vito Chietino, ha esordito giovanissimo con raccolte di poesie in vernacolo.           

   Dopo la laurea in lettere, ha insegnato nelle scuole superiori e subito dopo all’università di Chieti nel corso di Letteratura italiana, Teoria e storia dei generi letterari.                

   Stabilitosi a Chieti con la famiglia, non ha mai abbandonato la sua casa di S. Vito sul fianco occidentale del Paese, affacciata sul Feltrino, sulla chiostra degli Appennini e sull’Adriatico, lungo la via Ciampagnolo, destinata a divenire via Vito Moretti.

   Alla sua casa e al suo paese natale, Vito è rimasto sempre legato con un amore venato di tenera saudade, che traspare attraverso descrizioni di luoghi e paesaggi e racconti di persone e fatti della comunità e della famiglia.

   Scrive in proposito Adelia Mancini: “S. Vito è il riferimento costante per l’universo letterario di Vito Moretti, il paese dove tante storie trovano la loro ambientazione. Luogo per eccellenza, luogo privilegiato nel quale cuore e mente fanno sosta, di necessità, anche quando fisicamente ne è lontano”

   Il legame con S. Vito, oltre che sul piano affettivo, è concretamente sancito con la donazione alla cittadinanza sanvitese di 7000 libri, costituiti nel FONDO letterario aperto Vito Moretti, già quasi tutti catalogati a cura della dott. Marilù Verna e sistemati nelle vetrine della biblioteca di Marina S. Vito.

   Il centro studi Parco Eremo dannunziano di S. Vito, di cui Vito Moretti è stato cofondatore e vice presidente, con un pubblico manifesto, ne ha pianto la scomparsa, ricordando “l’uomo di immensa cultura, di raffinata sensibilità e infinita umanità”.

   Il professore ha trovato riposo nel cimitero di Villa Badessa, paese della sua dolce e amata Lida.

 Alberto di Giovanni