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A casa?

   Nell’ultima riunione di maggioranza per definire il cambiamento definitivo della giunta comunale sembra che i toni della discussione non siano stati molto pacifici, ne è prova la dichiarazione dell'assessore Flamminio su FB.

   La rivoluzione riguarderebbe il cambio di ben due assessori su quattro e forse anche il subentro di un nuovo consigliere comunale se Flamminio dovesse dimettersi anche da consigliere.

   Questi cambiamenti stanno stravolgendo completamente lo spirito iniziale di questa amministrazione, riconfermata largamente dall’elettorato nel 2022, e diversi componenti del gruppo di SVBC non vedono di buon occhio questi cambiamenti.

   Mentre non dovrebbero esserci dubbi sui nomi degli eventuali assessori subentranti, molte sono le perplessità sul conferimento delle deleghe, che, lo ricordiamo, sono di pertinenza del Sindaco, il quale può concederne alcune e riservarsene altre al di là di accordi eventualmente fatti in precedenza.

   A questo punto, se la situazione è così complessa, perché non ritornare alle elezioni chiarendo ai cittadini elettori le cause di fondo che stanno portando alla disgregazione di un’amministrazione comunale apparentemente solida, ma sempre più debole sul piano politico?

   Le dimissioni, non si sa quanto volontarie, di un assessore che per sette anni ha ben gestito il suo settore come possono essere giustificate agli occhi dei cittadini?

   E’ sufficiente dire che un assessore è stanco ed ha bisogno di un periodo di meritato riposo?

   Sono giochini propri della vecchia politica che non rappresentano affatto coloro che si sono presentati all’elettorato predicando il cambiamento.

   A questo punto una soluzione potrebbe consistere nel chiedere le dimissioni di un Sindaco non convinto del cambiamento in atto e un'altra la presentazione delle dimissioni da parte dello stesso Sindaco con la richiesta di fiducia in Consiglio comunale.

   Andare avanti con questi mal di pancia non fa bene a nessuno, perché ne risentirebbe una corretta gestione dell’amministrazione pubblica per cui, forse, sarebbe il caso di tornare ad affidarsi al giudizio dei cittadini.