Franca D'Angelo

   Come in tutte le opere grandi, oltre alla semplicità naturale comprensibile a ogni individuo, ciò che riusciamo a cogliere con la nostra fantasia o ad intuire con le nostre proprie forze è la vera grandezza dell'opera stessa. Lo stesso discorso vale per la poesia. Si deve parlare di poesia solo e soltanto quando le parole, le immagini, il ritmo, il verso, ecc. dicono molto di più di quelle che sono o che appaiono sulla carta. Quando la poesia non suscita nel lettore emozioni e sentimenti intimi, personali ed universali, allora è brutta prosa o falsa poesia.

   Fra le tante voci poetiche d'Abruzzo, una delle più toccanti, se non la più malinconica, è certamente quella di Franca D'Angelo.

   Da molti anni scrive poesie in lingua, e solo da pochi anni in dialetto. Ciò lo si può facilmente dedurre dal fatto che il suo è un italiano dialettizzato. Le sue composizioni, malgrado questo grosso handicap, sono state premiate in vari concorsi, come un po' tutti; ma in questo caso, a mio parere, non è una nota di demerito.

   Ultimamente ha vinto il primo premio assoluto Histonium di Vasto con "Recurde". Vive a Montesilvano e fa parte della grande schiera dei poeti della Settembrata Abruzzese. Coltiva l'arte della musica.

Antonio Fantini - Settembre 1998