La ròle

 

   Le turbolenze del vento di mare non consentono ancora di cogliere appieno il preludio della primavera, chè nei paesaggio persiste qualcosa di scomposto e di arruffato. Laddove, invece, c'è riparo dai venti i campi hanno già assunto un nitore incantevole nelle diverse tonalità del verde punteggiato dagli alberi in fiore; guardandoli il mio collega commenta: "Pare le riòle", secondo l'esito fonetico della parlata dell'entroterra frentano e conferisce al vocabolo un suono meno duro che il nostro "Le ròle".

   La bella e desueta parola dialettale è quanto resta del latino arèòla, piccolo  spazio, aiuola, tra gli altri significati presso gli autori della tarda latinità, mentre nell'italiano areola è presente, ma neli linguaggio medico scientifico.

   Dinuccio sta preparando le sue Ròle. Ha dissodato il terreno impigrito dal riposo invernale, lo ha sbriciolato e pareggiato, ha geometricamente determinato uno spazio suddividendolo in vari riquadri all'interno.

   La semina e la messa a dimora delle piantine seguiranno l'alternarsi dell’accrescenza e mmancanza del suo atavico calendario.