Lu  retrapelone!

 

- Bbad'a ccussú ca è nu retrapelóne!

- S’a saputaggiustà' lu piatte nghe le retrapularíe.

- Si move gne nu retrápele.

   Può darsi che ci siano rapporti tra lu retrápele (o retrápene), arnese di legno per rivoltare il grano messo ad asciugare, o di ferro per tirar fuori la brace dal forno, e lu retrapelóne (o retrapulóne), detto di persona imbrogliona e bugiarda e comunque in grado di rigirare la pizza per far credere ciò che non è.

   Di sicuro a fattor comune i due termini hanno l’idea dì rivoltare o dì frugare dappertutto, così che lo stato iniziale non è identico a quello successivo all'azione.

   La differenza sta nel fatto però che il movimento de lu retrápele consente una modifica in positivo, quello (metaforico) de lu retrapelóne torna a suo esclusivo vantaggio.

   Ma, se in un contesto diciamo pure arcaico, lu retrapelóne era facilmente individuato e non costituiva certo un paradigma comportamentale, oggi che la categoria è prolificata a dismisura, è diventato soggetto di emulazione.

   Può darsi, per altro verso, che il nostro termine venga dalla voce italiana popolaresca trappolone, (imbroglione abituale), può darsi che come il suo sinonimo trapulíne (detto in genere di persone piccole quanto a statura o anche di ragazzini) abbia a che fare con il verbo greco trepo/trepomai. Volgo/mi volgo (indicato peraltro dal Finamore).

   Positivamente eutrapulos era stato Odisseo (ma era Odisseo!), capace di muoversi bene per uscire dalle molte impervie situazioni che gli ritardavano l'approdo a Itaca,