Lu tuppe

 

   La ragazza che siede nel primo banco veste rigorosamente grigio scuro e calza scarpe nere con zeppa super-alta, ma si è pettinata con due vezzose treccine che ricordano quelle di cummare hattucce. In piedi o sedute sul panchetto si subiva il lungo supplizio di rifarse li capille, strecciati con il pettine a denti larghi, passati al setaccio da lu pettenucce fìtte che raschiava la cute, implacabile detector per léndini di pidocchio, le jénele per l'appunto.

   Le treccine lasciavano gradualmente il posto ad altre più folte, ma ugualmente corte, composte sulla parte anteriore della testa e guarnite da un nastro che, se in ordine e rapportato al colore di quello che arricchiva il colletto bianco della divisa scolastica, rivelava la cura e l’attenzione degli adulti. Ma la treccia, o meglio, le trecce scendevano sulle spalle con i bei fiocchi, che nascondevano in punta rudimentali legature con fili dì cotone, fino alla pubertà o poco oltre; poi si raccoglievano in vario modo, a morbido drappeggio fissato con forcine e fermagli oppure alla romana e incorniciavano il viso.

   Ornamento prezioso, quello dei capelli, veniva cantato dai poeti con linguaggio cortese ma fortemente allusivo:

"...Amore, quande piesse pe' la ville

tutt'a gguardà' ssu mazze de capille!"

"... Tenghe nu fazzulette recamate

nghe li capille di ssa bbella trecce... "

   La donna sposata e quindi adulta annodava in genere le sue trecce a tuppe (franc. toupet), avvolgendoli a cercine dietro la nuca, fermandole con forcine d'osso e impreziosendo l'acconciatura con pettinesse che tenevano fermi e tirati i capelli. Guai ad essere scerrate!

La visione, ormai lontanissima nel tempo, di mia madre che si pettina nel vano di una finestra, accarezzando con gesti amorosi la capigliatura inondata dalla luce, che studia davanti alla specchiera la linea de la scrime (lat. discrimen) e si rifà le trecce annodandole poi sulla nuca, esercita un incanto ancora cosi forte che anche oggi mi sorprendo ad osservare con affettuosa attenzione le rare donne che portano lu tuppe.