Lu věnile

 

   Strumento indispensabile insieme a nume­rosi altri in quella sorta di economia curtense che regolava la conduzione della vita familiare di un tempo, per cui la donna doveva conoscere alla perfezione la tecni­ca dě produzione del tessuto, lu věnile ha resistito piů che tutti gli altri.

   Scomparsi mangěnele, ntruvilarčlle, fuse, chinuocchie e tilare, non si č rinunciato perň a tenere un arcolaio, magari piccolo e di graziosa fattura artigiana, inconscio le­game con il mondo delle ave e delle mam­me, nu věnile, appunto, o meglio nu vinilůcce.

   G. Finamore, nel vocabolario dell'uso abruzzese, fa derivare il nostro termine dal tedesco winde e dall'inglese winder; a noi č sembrato, pur senza, voler competere con il Finamore, che la parola potesse avere maggiore attinenza con l'aggettivo latino vinnulus, presente nella lingua della com­media arcaica e inteso a definire un movimento composto e flessuoso.

   Chi non ricorda di avere almeno una volta commentato con grande piacimento il trot­terellare di un bambino per casa con "pare nu věnile", e di non avere sottolineato il proprio fastidio per l'aggirarsi senza meta dě un adulto con “firmete, mi pičre nu věnile”?