Gli assenti

   Ieri, 29 settembre, il consiglio comunale doveva discutere un punto all'ordine del giorno molto importante, che riguardava il Parco della Costa Teatina.

   Sono arrivato con un po' di ritardo e già disperavo di trovare una sedia vuota per poter assistere al consiglio, ma così non è stato.

   Infatti la sala consiliare era desolatamente vuota e con me c'erano due o tre persone oltre al maresciallo dei carabinieri e ad un paio di vigili.

   Poco male, pensai, l'importante non è la folla degli spettatori, ma la forza di un'opposizione compatta e battagliera.

   Mi ero illuso, l'opposizione, e quando parlo di opposizione mi riferisco al PD/Gabbiano, era assente  e non riuscivo a spiegarmi il perchè di questa assenza e la speranza di assistere ad un dibattito che facesse capire meglio le ragioni del parco e quelle delle categorie che lo contrastano svanì.

   Personalmente non so se sia meglio il parco o il resort, perchè credo che ambedue le soluzioni possano dare sbocchi alla crescente disoccupazione, che attanaglia il nostro paese anche se, nel caso del resort, non certo con le cifre sbandierate dall'amministrazione comunale, che mi ricordano tanto il milione di posti di lavoro promessi da Berlusconi.

   Una cosa è certa: ho potuto ascoltare solo una versione, quella catastrofistica dell'amministrazione comunale contraria al parco e favorevole di conseguenza ai cacciatori, ai costruttori e alle seconde case, niente ho saputo delle tesi dell'altra parte e mi sono chiesto il perchè.

   Non sono riuscito a darmi una risposta, ma qualche amico in piazza me ne ha suggerito una: forse non sapevano cosa dire e quindi l'assenza era l'unica via d'uscita.

   Può essere vero, ma di solito gli assenti hanno quasi sempre torto, anzi senza il quasi.