Il pezzo da novanta

   Il mese di maggio in Italia è famoso per essere il mese della Madonna e, quasi tutti gli anni, delle elezioni e quell'anno appunto a Roccacastello si doveva votare per l'elezione del nuovo consiglio comunale.

   Vi lascio immaginare le manovre, i contatti, le riappacificazioni più o meno gradite, che stavano portando alla formazione delle liste.

   Sì le liste! ma quali e quante liste si potevano fare in un paesino di montagna di circa duemila abitanti?

   La logica avrebbe voluto che ci fosse una sola lista e che tutti si impegnassero per far non dico rinascere, ma cercare di rendere più vivibile il paesello, dove stavano male persino i morti con un cimitero lasciato all'abbandono, sempre più pieno di erbacce e dimora abituale non solo dei morti, ma soprattutto di una colonia di gatti.

   L'amministrazione uscente si sentiva in diritto, dopo cinque anni di niente, di essere rieletta e gli avversari politici, che nelle precedenti elezioni erano usciti sconfitti perchè presentatisi separati, avevano deciso di procedere ad un'unione innaturale come potrebbe essere solo quella del diavolo con l'acqua santa.

   Ma la cosa non andò liscia e infatti a rompere le uova nel paniere ai due contendenti ci pensò una terza lista composta di giovani che non solo non volevano saperne nè degli uni nè degli altri, ma che si erano messi in testa di procedere come prima cosa alla pulizia del cimitero.

   I pronostici a questo punto divennero impossibili da fare e i caporioni della lista dell'amministrazione uscente decisero di fare pulizia al loro interno e di inserire un nuovo elemento, un pezzo da novanta, che, con l'appoggio di alcuni transfughi della lista avversa, quella del diavolo e dell'acqua santa, avrebbe potuto garantire loro la vittoria.

   Iniziò la campagna elettorale e i pettegolezzi divennero la verità vera e chi più fantasia aveva più la sparava grossa contro gli avversari.

   Una di queste voci era che il pezzo da novanta, che avrebbe dovuto far fare il salto di qualità alla lista dell'amministrazione uscente, fosse impelagato in una società, che avrebbe dovuto avere, in caso di vittoria, la gestione del cimitero.

   E' noto che le società non fanno beneficenza e non sono sempre delle ONLUS e quindi da questa gestione la società del nostro pezzo da novanta avrebbe tratto lucrosi profitti.

   La cosa, però, apparve talmente inverosimile, che gli elettori non ci credettero come non credettero a chi prometteva di ripulire e gestire gratuitamente il cimitero e votarono per l'amministrazione uscente.

   Come andò a finire? Andò a finire, che, purtroppo, il pettegolezzo si dimostrò vero e che i cittadini di Roccacastello si ritrovarono con una tassa in più sul groppone.