Con la DC: che bei tempi!

   Nel 1981 l'allora Gruppo consiliare del PCI presentò al sindaco D'Atri una serie di interrogazioni e tra queste una riguardava la pavimentazione di piazza Garibaldi.

   La risposta dell'allora sindaco D'Atri fu la seguente:

   "Con delibera della GM n. 53 del 21/2/1980 fu approvato il progetto della nuova pavimentazione della piazza Garibaldi del Capoluogo, redatto dall’ing. Pasquale Contento per la somma complessiva di L. 80.000.000 di cui L. 57.108.810 a base d’asta.

   La licitazione privata esperita in data 8/1/1981 è andata deserta.

   Le ditte invitate sono: 1) Iezzi 2) Iocco 3) Recinella 4) SALES 5) D’Urbano 6) Muttoni 7) Caporale.

   In data 3/2/1981 è stata esperita gara in aumento invitandovi le seguenti ditte: 1) Di Biase 2) Iezzi 3) Centorame 4) Taraborrelli 5) Muttone 6) SALES 7)Recinella 8) Caporale 9) Montechiaro 10) Marsilio 11) Iocco 12) D’Urbano 13) Scarinci 14) Montanaro 15) Colantonio.

   Hanno risposto la SALES con il +57% e Iocco con +60% per cui aggiudicataria della gara è stata la ditta SALES.

   La somma a base d’asta viene elevata da L. 57.108.810 a L. 89.660.832.

   L’impresa ha riscosso il 1° stato di avanzamento per L. 31.430.000 + IVA.

   Per un lettore di oggi la cosa può sembrare incredibile, ma allora per un lavoro di oltre 57 milioni di lire a base d'asta nessuna ditta rispose all'invito, mentre oggi ci sarebbe la fila davanti al portone del Municipio.

   Ve l'immaginate una ditta che rinuncia a partecipare ad un appalto pubblico? Cosa da non credere, ma le cose andarono così, tanto che l'amministrazione fu "costretta" a rifare la gara d'appalto in aumento e vinse la ditta SALES con l'aumento più basso che fu di appena il 57%.

   Quindi lavori stimati 57 milioni di lire arrivarono a circa 90 milioni di lire.

   Quelli sì che erano bei tempi per le imprese, purtroppo adesso siamo noi a pagare per la gestione allegra e spensierata degli appalti pubblici e quando si parla di debito pubblico non pensate che ci sia calato dall'alto come accade per la grandine, ma ha un nome ed un cognome ben preciso: Democrazia Cristiana.