Contributi

   In data 13 maggio sono stati pubblicati sul sito del Comune gli elenchi degli aventi diritto al rimborso per l'acquisto dei libri di testo.

   E pure questa volta, come già feci l'anno scorso, mi ritrovo a commentare e mettere in discussione i criteri adottati per la liquidazione di questi contributi.

   La cosa, se vista dal punto di vista esclusivamente formale, non dovrebbe  creare problemi dato che basta presentare le carte richieste e in base a queste si attribuiscono i contributi, ma la cosa non è solo formale, ma riguarda la vita di tutti noi dato che si tratta di denaro pubblico.

   Si è pensato, come dovrebbe essere logico, a fare dei controlli casuali sulla corrispondenza dei redditi dichiarati con quelli che sono i livelli di vita delle famiglie, che questi redditi dichiarano?

   Siamo in un piccolo paese e ci conosciamo tutti e i nostri amministratori, che, a sentire qualcuno, sarebbero i migliori degli ultimi 30 anni, che dovrebbero conoscere i cittadini meglio di altri, non si rendono conto che qualche famiglia con i redditi dichiarati non potrebbe avere il livello di vita che tutti possono vedere?

   Ma a parte questa considerazione, per così dire, repressiva, devo fare un'altra considerazione  e riguarda la differenza dei rimborsi, che va da un massimo di oltre 300 euro ad un minimo di meno di 40 euro.

   A cosa mi fa pensare un cosa del genere? Mi fa pensare a delle famiglie, che hanno la possibilità di anticipare grosse somme per l'acquisto dei libri di testo e a delle famiglie che devono arrangiarsi ed acquistare solo qualche testo nuovo, che non riescono a trovare sul mercato dell'usato.

      Non sarebbe più equo stabilire di attribuire una cifra uguale per tutti i bisognosi (ripeto: bisognosi) ed evitare queste disparità?