Elezioni

   Finite l'euforia e la delusione dei vari partiti per i risultati elettorali di domenica, penso che sia il caso di fare qualche riflessione a mente fredda.

   Lasciamo da parte le elezioni europee, che non hanno, crediamo, un gran riflesso sul comportamento degli elettori sanvitesi ed esaminiamo le regionali, che vedevano presente anche un candidato locale ed attuale amministratore sanvitese, Gabriele Nardone.

   La perdita di consensi da parte del centrodestra è pesante rispetto alle elezioni del 2008: 366 voti in meno.

   Si può pensare che la scissione avvenuta nel PDL abbia indebolito la compagine di centrodestra, ma non è così, perchè le liste, diciamo, scissioniste erano tutte raggruppate sotto il presidente Chiodi, quindi il calo c'è stato comunque, scissioni o meno.

   Il PD ha più che raddoppiato i suoi voti rispetto al 2008 passando da 317 a 719 voti, l'IdV è praticamente scomparso, il partito del non voto (bianche e nulle) è rimasto praticamente invariato, mentre la vera sorpresa sono i 596 del M5S, che si presenta come il secondo partito.

   Su FB c'è stato qualche accenno di polemica sul risultato del candidato locale di Fratelli d'Italia-AN, infatti c'è chi lo considera buono e chi deludente.

   Facciamo questa semplice considerazione: Nardone era sostenuto dall'assessore Comini ed ha ricevuto 140 voti di preferenza, ma se consideriamo che Nardone e Comini avevano avuto, nelle comunali del 2012, 129 voti di preferenza il primo e 151 il secondo, sembra chiaro che una caduta di consensi ci sia stata.

   Adesso, salvo sconvolgimenti nazionali, si tornerà a parlare di elezioni fra tre anni e il fronte solito dei partiti che parteciperanno alla prossima competizione comunale dovrebbe cominciare a preoccuparsi della mina vagante rappresentata dai 596 voti del M5S.