SI/NO

   Il 4 dicembre si voterà per il referendum sulle modifiche alla Costituzione.

   Questo sito non intende parteggiare nè per i favorevoli nè per i contrari, ma essendo un mezzo per informare i cittadini vuole aprire un confronto tra i sostenitori delle due tesi ed invita tutti coloro che esprimersi in merito ad inviarci le loro opinioni.

   Pubblichiamo oggi questo primo intervento del prof. Pino Ferraro:

   SI, sono favorevole all’aggiornamento della Costituzione e NO a questa riforma.

   SI, sono a favore alla riduzione del numero dei parlamentari e NO alla modifica del Senato proposta dal disegno di riforma. SI, sono per un Senato delle Autonomie e NO per una Camera di consiglieri delegati.

   Potrei continuare su questa linea, toccando tutti i punti proposti dal referendum del 4 dicembre. Il “SI o NO” vorrebbe essere un “SI e NO”. Molti andranno a votare pensando a questo SI e NO. Non per un’incertezza, ma per un dubbio che diventa presto un’evidenza marcata: questo è un “referendum truffa”. Faccio un esempio. Se fosse indetto un referendum sull’”eutanasia”, ci sarebbe chi è a favore e chi è contrario. Mettiamo però che il quesito fosse posto presentando un disegno di legge per il quale il “morente” sia sottoposto a trattamenti violenti, preso a martellate e gettato in un pozzo per assicurargli una morte certa.

   Beh anche il più deciso a favore dell’eutanasia voterebbe NO. L’esempio è certo esasperato per assurdo e paradossale, ma è tale quanto lo è il referendum del 4 dicembre sulla Costituzione.   

   Anche chi è per il SI è costretto a votare NO, proprio perché è favorevole all’aggiornamento della Costituzione ma non a questa legge di riforma, che si presenta a tutti gli effetti come un decreto Legge della maggioranza al governo. Non c’è stata nessuna consultazione di base, nessuna partecipazione allargata alle voci di riforma necessaria.

   Tutti vogliamo la riduzione dei parlamentari, ma alla Camera restano 630 persone, un numero assurdo, che sarebbe ancora eccessivo se distribuito su due Camere.

   Tutti vogliono, come dal dettato della stessa Costituzione, che il Senato sia rappresentativo delle autonomie locali, invece accade che sia ridotto a un ufficio d’impiegati occupati a verificare il conto spesa dei fondi dell’Unione Europea.

   Questa riforma è una truffa nel “merito” dei contenuti e lo ancora di più nella“modalità” della sua presentazione. Se poi il referendum unisce al SI o NO la legge elettorale detta “Italicum”, la truffa diventa ancora più manifesta e tale da far votare NO anche chi quel testo di riforma ha pure sostenuto. Ciò che accade a molti del partito della maggioranza.

   Votare NO significa affermare il proprio rifiuto a questo testo di riforma per dire SI a un aggiornamento della Costituzione che riduca le spese della politica, facendo del Senato il luogo d’elezione delle Autonomie, per un’Unione Democratica del Paese fin qui diviso per ineguaglianze.

   Il testo di riforma costituzionale è “suggerito” dalle esigenze europee, come è già stato per la riforma della scuola e del lavoro. Votare NO significa che vogliamo rafforzare l’Unione Europea, ma non sottomessi a un’Unità nazionalistica europea dove il Nord colonizzatore questa volta è la Germania resuscitata alla sua vocazione di egemonia.

   SI, siamo favorevoli all’Unione Europea, forte, decisa, libera, ma non a questa Unità Sovranazionalistica. Chi voterà NO lo farà nella convinzione della necessità di aggiornare la Costituzione nelle misure necessarie e partecipate. Chi voterà SI sarà costretto a subire questa riforma così com’è insieme al disegno di legge elettorale. Chi voterà NO vorrà un aggiornamento efficace della Costituzione con una partecipazione allargata che coinvolga i cittadini a realizzare i Principi della Carta Costituzionale per un’Unione del Paese che sia espressione di un’Unione Europea delle Autonomie.

Pino Ferraro