Punta di stelle

   Il  ferragosto ritorna nella memoria, mare e cielo uniti da influenze astrali uniche e irripetibili.

   Estate che mostra la sua essenza, potere che assorbe e riflette il calore degli anni e delle tradizioni, credenze che conserviamo nel cuore come tessere di un mosaico colorato e ancora vivo nella mente.

   Uomo e natura soggetti da sempre al ciclo della vita e del suo divenire, alleati e nemici nelle vicende ricorrenti nella storia dell’umanità.

   I ricordi hanno perso la nitidezza e i contorni, le estati sono diventate cavalli imbizzarriti che diventa sempre più difficile domare e sottomettere al volere dell’uomo e della sua sete di conquista e di dominio sul presente e sul futuro.

   La “punta di stelle” rappresenta un segno indelebile del passato, quel passato che abbiamo dimenticato per investire tutto sul presente, ignari spesso che la memoria rappresenta la bilancia che riesce a dare il peso e la misura alle cose, ai ricordi e al tempo.

   E allora, come facevano i nostri antenati, bisogna ogni tanto alzare gli occhi al cielo e credere che ci sia un sottile e profondo  legame tra l’uomo e la natura, eventi che si ripetono  per testimoniare congiunzioni  e influenze astrali  magiche ma vere, le tessere della memoria   dalle quali trarre il desiderio e la spinta a guardare oltre la razionalità che spesso ci rende schiavi del presente, del tempo che si consuma senza lasciare tracce.

Laura Alberico

* Questo scritto di Laura Alberico doveva essere pubblicato nella ricorrenza del Ferragosto, ma per problemi tecnici la mail della Ginestra è rimasta bloccata per alcuni mesi.

   Ci scusiamo di questo con tutti coloro che ci seguono.