Verì
Considerata la vastità della famiglia, la più numerosa di San Vito, analizzeremo la stessa in due puntate occupandoci in un primo momento della sua distribuzione sul territorio, del cognome ed altre curiosità. Nel prossimo numero vedremo lo sviluppo vero e proprio dei vari rami famigliari.
Originariamente non troviamo il cognome "Veri" ma quello di "di Giacomoantonio". Solo verso la fine del 1500 fa la sua comparsa, come soprannome, l'attuale cognome e per circa duecento anni vengono utilizzati come cognome o soprannome ora l'uno ora l'altro. Soltanto verso la fine del 1700 si ha la definitiva scomparsa del cognome "di Giacomoantonio" soppiantato dall'allora "Virì" tramutatosi poi in quello attuale di "Verì".
Ricordiamo anche che gli Annecchini, come già accennato in un numero precedente, discendono anch'essi dai Verì e precisamente se ne distaccano quando Gìovambattista di Giacomoantonio detto Virì sposa nel 1587 una certa Finaura de Gioacchino (detto Anichino) di Fossacesia: il figlio di questi Anichino, nato nel 1599, dette poi origine agli attuali Annecchini.
Sono da ritenersi del tutto infondate, quindi, le varie ipotesi che farebbero derivare il cognome Verì dai francesi o da popolazioni di origino germanica. È molto probabile invece che esso non sia nient'altro che una contrazione dell'aggettivo "virile" dato il numero elevato di figli che caratterizzava ogni nucleo dei Verì.
Nel 1780, infatti, su 1662 abitanti complessivi di San Vito troviamo ben 165 Verì ed in particolare la famiglia di Giacomoantonio Verì e fratelli, allora abitanti nell'attuale corso Carlo Marino della Fazia composta di ben 36 elementi Fin verso la metà del 1800 i Verì abitavano quasi tutti sulla collina e solo successivamente si trasferirono lungo la statale adriatica in prossimità dei terreni di loro proprietà o che coltivavano per conto terzi, (continua).