Il cambiamento

    Come tutti i frequentatori della rete mi trovo ad assistere allo sconcio di una lingua italiana infarcita di parole straniere o di parole deformate.

   Oggi, leggendo una delibera del Consiglio comunale di San Vito del 1919, nella quale si commemorava la scomparsa di Giuseppe Borga da parte di Tommaso Nobile, ho potuto costatare come fosse bella la nostra lingua.

   Vi riporto la conclusione dell'intervento di Tommaso Nobile.

   "... Egli č sparito in un bel giorno del suo non tardo autunno, giorno bello pel suo cuore di cittadino, pel suo cuore di padre, pel suo cuore di amministratore, egli č sparito nel tramonto di un bel giorno del suo non tardo autunno, reclinato quasi in atto di riposo sul vomero eterno assegnato all'umanitā, dopo aver solcato la terra e sparsa la sua semenza avanti il suo verno; ma anche per Lui verrā la primavera, che il seme fecondo convertirā in messe rigogliosa, primavera di fiori e di ricordi per l'uomo, pel cittadino, per l'amico...

e semina avanti il suo verno

cadendo sul vomero eterno

la sua primavera.