Si torna indietro?

   Cinque anni fa alle elezioni comunali ci fu una novità, che andava oltre la monotona ripresentazione, sotto falso nome, dei partiti nazionali ed in particolare del PD e di Fratelli d'Italia.

   La novità consistette nella presentazione di una lista che non faceva riferimento ad alcun partito, ma che era l'espressione di una volontà popolare di vero cambiamento e che presentava come candidato sindaco un personaggio, che fu definito dai soliti noti come uno "sconosciuto" e che si è dimostrato capace e competente.

   Questa idea di rinnovamento e di cambiamento risultò vincente e San Vito ha avuto per cinque anni un'amministrazione che ha messo riparo, per quello che è stato possibile, ai disastri del non governo dei dieci anni di amministrazione di Nuova Alleanza per San Vito, che, a leggere i manifesti, ha avuto il buon gusto di non ripresentarsi a questa tornata elettorale.

   La novità di cinque anni fa, però, sembra non aver insegnato molto agli attuali amministratori dato che, a sentire le voci della piazza, sembra che abbia intenzione di tornare all'antico e di sporcarsi le mani con la vecchia politica che la gente ha punito cinque anni fa.

   Sembra che la preoccupazione sia quella di vincere a tutti i costi e che per arrivare a questo sia necessario allearsi con quelle forze che i cittadini hanno già bocciato, riportando in lista personaggi, che altrimenti non avrebbero la faccia a presentarsi da soli.

   Ma, cari amministratori, non è meglio presentarsi di nuovo alla cittadinanza illustrando il ben fatto e un programma che faccia fare un salto di qualità a questo paese?

   Pensate forse che la vita amministrativa, in caso di vittoria, con elementi spurii alle vostre idee sarà semplice e non sarà un continuo compromesso per accontentare questa o quella clientela?

   Lasciate perdere, presentatevi ancora una volta con la vostra faccia e le mani pulite e lasciate che i cittadini decidano, perchè è sempre meglio perdere nella chiarezza delle proposte che vincere nella prospettiva dei compromessi.

   Naturalmente le chiacchiere della piazza sono come il vento e possono girare da un momento all'altro con notizie che dicono tutto e il contrario di tutto.