I sanvitesi ed il mare (9)

I compiti principali della Società che prese il nome di “Società tra marinai di San Vito Chietino” venivano descritti all’articolo 3 in cui si dichiarava di “Esercitare l’industria della pesca e dei rami annessi, perfezionare i sistemi oggi in uso con quei miglioramenti che saranno suggeriti dalla pratica di uomini esperti e competenti, dai nuovi metodi scientifici, dalle commissioni governative e dalle leggi dello Stato. - Istituire un magazzino sociale per la fornitura ai soci degli attrezzi da pesca, istrumenti di lavoro e generi alimentari. - Istituire un cantiere per la riparazione delle barche e degli attrezzi di pertinenza sociale, riparazione e tintura delle reti. - Curare il miglioramento intellettuale, morale ed economico dei propri soci e delle rispettive famiglie coll’incoraggiare l’istruzione elementare tecnico professionale della classe peschereccia, coll’effettuare operazioni di pegno e di credito a vantaggio dei propri soci ; coll’istituire un fondo per anticipazioni nei periodi non lavorativi, per sussidi  in caso di malattia e di invalidità temporanea.

L’assemblea decise, inoltre, di dare mandato al presidente di rivolgere un’istanza al Ministero della Marina e delle Industrie del Lavoro per la concessione di un’area nel piazzale “Istria e Dalmazia[1] e di far redigere un progetto per la creazione di un magazzino sociale come base per la richiesta di un sussidio. Fu sulla base del progetto redatto il 5 agosto 1922 dall’ing. d’Aloisio, infatti, che la Cooperativa fece richiesta al comune per la costruzione di un magazzino della lunghezza di m. 20.20 e largo m. 10. e circa un mese dopo, il 10 settembre 1922, il Consiglio comunale approvò la richiesta.


[1] Questo toponimo oggi non esiste più ed  è il luogo situato all’inizio del “Lungomare di Gualdo” che negli anni 50 era indicato solo come “Piazza Dalmazia”.